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Il pellet è attualmente uno dei combustibili a biomassa più usati per il riscaldamento degli ambienti e l’acqua sanitaria.
Si ottiene comprimendo attraverso un processo meccanico la segatura del legno da cui si ottengono dei piccoli cilindri dal diametro di 6-8 mm. Grazie alla produzione di questo composto, è possibile riutilizzare al 100% gli scarti del legno che in passato venivano utilizzati solo in parte o gettati.

Costo Pellet metano gasolio 2018Vantaggi del pellet rispetto altri combustibili:

  • Maggiore resa calorica
  • Facile reperibilità in sacchetti pre-confezionati
  • Costi inferiori

Il costo del pellet è decisamente inferiore a quello di altri combustibili: utilizzando una caldaia a pellet si ottiene un risparmio che va dal 15% in confronto al metano, fino a oltre il 70% rispetto al gpl.

Inoltre, agevolazioni come il Conto Termico e l’Ecobonus incentivano l’acquisto di moderne stufe e caldaie a pellet, rendendole ancora più appetibili.
Ciononostante, per ottenere i vantaggi economici, di rendimento ed ambientali, occorre utilizzare pellet di qualità certificata.

tipo pellet

Qualità del combustibile pellet

La qualità del pellet è definita da specifiche tecniche sviluppate a vari livelli.
A livello internazionale la norma di riferimento è la ISO 17225: 2014, recepita in Italia dalla UNI EN ISO 17225-2:2014 “Biocombustibili solidi – Specifiche e classificazione del combustibile –
Parte 2: Definizione delle classi di pellet di legno” e che ha sostituito la precedente UNI EN 14961-2:2011.

Questa classificazione è importante anche ai fini dell’ottenimento di incentivi statali, essendo la conformità alla norma uno dei requisiti tecnici specifici per l’ottenimento della detrazione del 50% nel caso di installazione di caldaie a biomassa.

La UNI EN ISO 17225-2 determina le specifiche e la classificazione del pellet di legno per uso commerciale, residenziale e industriale. Per quanto riguarda il pellet ad uso commerciale e residenziale le classi di riferimento sono la A1, A2 e B. Per il pellet ad uso industriale, le classi sono I1, I2 e I3.

Quando il pellet si definisce di “buona qualità”?

Per la scelta di un buon pellet è necessario prestare attenzione ad alcuni parametri.

1) Aspetti legati alla funzione energetica:

 Potere calorificopotere calore pellet vantaggi

La composizione chimica del pellet determina il suo potere calorifico, cioè la sua capacità di liberare energia termica durante la combustione.

La normativa fa riferimento al potere calorifico inferiore (PCI) del pellet, che definisce il calore utile realmente ottenibile dalla combustione ed è dato dalla differenza tra il calore messo a disposizione dal combustibile meno la quota di calore fornita all'acqua per diventare vapore nei fumi.

Durante la combustione, infatti, parte del calore sviluppato serve a trasformare l'acqua contenuta nel combustibile in vapore all'interno dei fumi.

Se il calore latente del vapore d’acqua contenuto nei fumi della combustione viene utilizzato a fini energetici, si parla di potere calorifico superiore (PCS).

Per classificare un pellet in classe A1 il PCI deve essere maggiore/uguale di 4,6 kWh (o 16,5 MJ) per kg di pellet.

 

2) Aspetti di tipo fisico-meccanico

 pellet cenere combustioneContenuto di ceneri

Le ceneri sono il residuo della combustione: il contenuto dipende dal tipo di legno da cui deriva il pellet.

Le ceneri tendono a depositarsi sulla griglia di combustione o nell’apposito cassetto di raccolta e, pertanto, devono essere rimosse periodicamente.

Possono contribuire all’aumento delle emissioni di polveri in atmosfera e, in misura più evidente in caldaie di classi di potenza maggiori, anche alla formazione di aggregati solidi difficili da rimuovere (incrostazioni) e alla comparsa di fenomeni di corrosione delle componenti interne alla caldaia.

Ne consegue che un contenuto elevato di ceneri può causare inefficienza nella fase di combustione, maggiori emissioni in ambiente e rischio di danneggiare la caldaia.

Il contenuto di ceneri è uno dei parametri chiave nella determinazione della qualità di un pellet di legno.

Il limite previsto per la classe A1 è pari a 0,7% in peso su sostanza secca. Per la classe A2 il limite è di 1,2% e per la B del 2%. Se il contenuto di ceneri di un pellet legnoso destinato all’uso commerciale e residenziale supera anche quest’ultimo limite, non può più ritenersi conforme alla norma UNI EN ISO 17225-2.

Durabilità meccanica

La quantità di polvere presente nella confezione del pellet è indice della sua durabilità meccanica, cioè la capacità del prodotto di mantenere stabile la sua struttura a seguito degli urti che subisce nel corso della sua movimentazione e durante il trasporto.

Il pellet che tende a sbriciolarsi facilmente può produrre maggiore sporcamento della caldaia, incremento delle emissioni e calo di efficienza.

 Umidità

Il contenuto di umidità è un parametro a cui prestare attenzione sia in fase di scelta del pellet che in fase di stoccaggio: un aumento di umidità aumenta il volume delle capsule e ne favorisce lo sgretolamento. Di conseguenza si producono cali di rendimento fino ad arrivare a malfunzionamenti.

3) Caratteristiche ambientali

pellet materialiContenuto di metalli

Oltre a garantire prestazioni energetiche e avere i giusti requisiti fisico-meccanici, il pellet deve anche preservare certe caratteristiche ambientali e non deve contenere elementi estranei a quelli caratteristici del legno.

Il contenuto di cloro, azoto, zolfo e metalli pesanti (es. piombo, mercurio, cadmio e cromo) può indicare la presenza di contaminanti derivati dall’uso di prodotti di scarto dell’industria del legno e contenenti colle o trattati chimicamente.

Secondo la normativa, ad esempio, la quantità di zolfo (normalmente presente a basse concentrazioni nel legno) non deve superare lo 0,04% in peso su sostanza secca per la classe A1, lo 0,05% per la classe A2 e lo 0,05% per la classe B.

 

certificazione pellet

Scegliere sempre pellet certificato

A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Nonostante questo, però, molti produttori stanno aderendo volontariamente a certificazioni internazionali come la Pellet Gold o ENplus.

Si consiglia di impiegare sempre pellet di qualità certificata per il quale tutti i parametri su elencati sono classificati e garantiti.

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